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Al Meeting di Rimini per "School4Meeting"

Le presidi e numerosi docenti della FSC hanno partecipato a “School4Meeting”, la giornata che l’edizione 2017 del Meeting di Rimini ha dedicato alla scuola: un’occasione di confronto e di dialogo attraverso incontri, workshop e testimonianze per andare a fondo di una specifica domanda: come la scuola può contribuire ad educare e formare persone capaci di affrontare da protagoniste la realtà di oggi?

 

La Preside del Licei Classico e Scientifico Anna Frigerio è intervenuta nella tavola rotonda Una scuola da grandi, moderata da Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che ha messo a tema la sfida dell’educazione in un dialogo con Michele Monopoli, Preside del Liceo Classico "Cesare Beccaria" di Milano; Francesca Zanelli, Insegnante al Liceo Statale "Erasmo da Rotterdam" e la pedagogista Susanna Mantovani. Presente in sala anche l'ex Ministro dell'Istruzuone Luigi Berlinguer.

«Una scuola è tale», ha esordito la Prof. Frigerio, «se favorisce un metodo e fa crescere la scoperta di sé». Ha citato papa Francesco e la sua indicazione di «un pensiero aperto e non rigido», la sottolineatura del valore della poesia e dell’immaginazione, poi don Giussani sull’ «apertura della ragione da custodire e incrementare nel rapporto coi ragazzi».
La Preside ha menzionato anche uno studente che, a conclusione del suo percorso, ha detto: «Le cose, adesso, si mettono insieme», cioè la confusione è vinta, io ho un posto nel mondo, e ha ribadito che la novità, nel rapporto con lo studente e nel dialogo con la sua libertà, va introdotta «facendo scuola, affrontando seriamente le materie: punto irrinunciabile»

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La Preside della scuola secondaria di I grado Raffaela Paggi si è confrontata con un traduttore e un poeta nell’incontro Il rapporto con il testo: ospitare l’altro, una riflessione sul ruolo essenziale del testo in ogni percorso educativo.
«Testo deriva dal latino “textum”, significa “tessuto” – ha spiegato la Paggi - e non è casuale che un poeta come Luigi Capello avvicini la sua scrittura al lavoro dell’artigiano che intreccia un cesto. Cambia una consonante, ma “testo” e “cesto” sono parole che ci avvicinano alla trama, all’ordito di quanto leggiamo». Il confine è sottile e, tornando alla lingua latina, la Paggi evidenzia come il testo sia di fatto “hospes”, ospite del lettore, ben al di là e in modo più profondo di ogni analisi semiotica o strutturale di linguaggio e narrazione. Per questo, alla scuola del Sacro Cuore obiettivo della lettura è ridestare il soggetto, il ragazzo che legge, cercare di aprirlo con rispetto a questo nuovo incontro, e si utilizza una didattica della lettura, fatta di drammatizzazione, analisi e lettura a voce alta dei testi.

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Del rapporto tra la matematica e l'educazione ha parlato invece il Prof. Francesco Prestipino, Docente di Matematica del Liceo Scientifico, intervenuto nel workshop Il valore educativo delle discipline scientifiche.
Il professor Prestipino ha voluto mostrare, in modo alquanto originale, ma in sintonia con lo spazio che ha ospitato l'incontro, il consistente contributo che l’insegnamento della matematica può offrire al cammino educativo. Mediante la formulazione e la risoluzione alla lavagna di un problema di geometria, il relatore ha condotto interattivamente il pubblico alla comprensione di cosa sia e di quali elementi caratterizzino un problema, matematico o no. Esso è, per Prestipino, «un qualsiasi testo che evidenza una ricerca di significato, sotto diversi aspetti: una dimensione letterale, una simbolica, una antropologica o morale e una anagogica. Se le prime dimensioni sono quelle della comprensione, dell'astrazione e del “modus operandi”, a noi più familiari, l'ultima è spesso ignorata e non affrontata adeguatamente a scuola: è il presentimento del vero, l'intuizione, ovvero ciò che fa comprendere di essere davanti alla verità quando la si ha davanti».

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